Arti marziali e problemi alle ginocchia

-         di Enrico Colmi

Tratto da un intervento sul forum “ Morena  Marco Martial Arts"



Passo poi brevemente a dare anche la mia opinione su alcuni argomenti discussi negli ultimi tempi sul forum. Ho trovato molto interessante tutta la discussione relativa ai problemi alle ginocchia legati alla pratica del TAIJIQUAN. Sono pressoché d’accordo su quanto è stato scritto nei vari interventi, vorrei solo aggiungere  ancora un paio di considerazioni personali.

Partendo dal presupposto di un insegnamento valido (altrimenti cadono tutti i discorsi ), va detto che oggi vengono insegnati fondamentalmente due tipi di taijiquan, quello tradizionale e quello moderno, codificato. Nel taijiquan tradizionale si possono ritrovare i principi di tutti gli stili interni, sia in termini di efficacia marziale, sia di efficacia per la “salute”, nel senso che a questo termine viene dato secondo la medicine tradizionale cinese. Il taijiquan moderno nacque ( vedi la storia cinese degli ultimi 50 anni ) ponendo l’accento sull’aspetto salute, ma in una visione di questa più parziale, direi populistica, caratteristica della cultura maoista dell’epoca (“non importa il livello della pratica, ma facciamo praticare tutti, in modo che il livello medio di salute della popolazione migliori” ), e venne tralasciato completamente l’aspetto marziale: secondo il mio punto di vista l’intento è da considerarsi comunque positivo, ma la qualità dell’ insegnamento ( a detta anche dei maestri cinesi con cui ho discusso dell’argomento ) è andata in quel periodo sicuramente decadendo.  In un secondo momento, anche per la riapertura della Cina verso il mondo esterno, si è avuta una nuova apertura verso il mondo delle arti marziali, però anche in questo caso si sono privilegiati alcuni aspetti più tipici degli stili esterni, quali la spettacolarità ed inoltre si è andata sempre più esasperando la difficoltà delle tecniche, avendo come fine la selezione di tipo sportivo a scapito dell’ efficacia marziale. Ovviamente questa è un’analisi troppo breve per esaurire e spiegare un fenomeno tanto vasto quanto quelle delle arti marziali cinesi e per poter descrivere quanto accade oggi in Cina. Quello che mi preme sottolineare, tornando al problema originale, è che il taijiquan che viene insegnato oggi, in Italia come in Cina, non sempre fa necessariamente bene alla salute, ma talvolta può addirittura creare problemi, ( il male alle ginocchia può essere un esempio); questo in particolare per chi incomincia da zero, senza una adeguata preparazione fisica che il taijiquan da solo non sempre è in grado di fornire.  Va detto, per inciso, che i Cinesi partono da un livello di base di preparazione fisica che è inimmaginabile da noi, e che certi movimenti che a noi possono apparire esasperati a loro riescono con facilità in seguito ad un lavoro sul fisico che incomincia fin da piccoli e continua poi per tutta la vita. Se si osservano i campioni cinesi del taijiquan moderno ( o codificato ), si possono notare delle posizioni di ginocchia molto esasperate, in apparente valgismo. In realtà “loro” non vanno in valgismo, “noi” facendo gli stessi movimenti ci andiamo e così ci facciamo male alle ginocchia. 

Altro punto che prenderei in considerazione è l’estrema individualità delle situazioni concrete, reali. Nella medicina moderna occidentale esistono patologie specifiche, determinate, verso cui si praticano, quando si è in grado di farlo, interventi o terapie adeguate. Nelle medicine tradizionali, come quella cinese, non esiste la malattia od il problema in astratto, ma delle situazioni individuali, verso cui è necessario intervenire in maniera specifica. Passando al nostro caso il “male alle ginocchia” può in realtà essere determinato da cause molto diverse. La prima indagine che farei, ad esempio in questo caso, è:

Il problema è precedente alla pratica del taijiquan e questo lo ha fatto uscire fuori ( in tal caso l’effetto taijiquan è positivo );

oppure non esisteva un problema precedente e la pratica del taijiquan ha provocato un danno, per eventuali ragioni da determinare nel singolo caso ( in questo caso l’effetto taijiquan è negativo ). L’esame potrebbe poi continuare ancora a lungo, ma per il momento mi fermo qui.

Concluderei solo con un accenno a quanto detto all’inizio sugli stili “tradizionali interni”. Ho praticato per alcuni anni col Maestro Mantak Chia e non ho mai sentito allora di problemi fisici in generale da parte di nessun allievo ed in particolare alle ginocchia con il suo taijiquan. Ultimamente ho abbandonato la pratica e l’insegnamento del taijiquan e seguo solo l’insegnamento del Maestro Liu Jing Ru (baguazhang, xingyiquan e liuhe  tanglangquan). Questo stili non sono per niente facili e solo dopo parecchio tempo si riesce a rilassarsi veramente e a controllare soprattutto le spalle; ma anche in questo caso, nonostante nel baguazhang si eserciti a lungo la caratteristica camminata, molto impegnativa, normalmente non si verificano problemi alle ginocchia.