Arti marziali e
problemi alle ginocchia
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di
Tratto da un intervento sul forum “ Morena Marco Martial Arts"
Passo poi brevemente a dare anche la
mia opinione su alcuni argomenti discussi negli ultimi tempi sul forum. Ho
trovato molto interessante tutta la discussione relativa ai problemi alle
ginocchia legati alla pratica del TAIJIQUAN. Sono pressoché d’accordo su quanto
è stato scritto nei vari interventi, vorrei solo aggiungere ancora un
paio di considerazioni personali.
Partendo dal presupposto di un insegnamento valido (altrimenti cadono tutti i
discorsi ), va detto che oggi vengono insegnati fondamentalmente due tipi di
taijiquan, quello tradizionale e quello moderno, codificato. Nel taijiquan
tradizionale si possono ritrovare i principi di tutti gli stili interni, sia in
termini di efficacia marziale, sia di efficacia per la “salute”, nel senso che
a questo termine viene dato secondo la medicine tradizionale cinese. Il
taijiquan moderno nacque ( vedi la storia cinese degli ultimi 50 anni ) ponendo
l’accento sull’aspetto salute, ma in una visione di questa più parziale, direi
populistica, caratteristica della cultura maoista dell’epoca (“non importa il
livello della pratica, ma facciamo praticare tutti, in modo che il livello
medio di salute della popolazione migliori” ), e venne tralasciato
completamente l’aspetto marziale: secondo il mio punto di vista l’intento è da
considerarsi comunque positivo, ma la qualità dell’ insegnamento ( a detta
anche dei maestri cinesi con cui ho discusso dell’argomento ) è andata in quel
periodo sicuramente decadendo. In un secondo momento, anche per la
riapertura della Cina verso il mondo esterno, si è avuta una nuova apertura
verso il mondo delle arti marziali, però anche in questo caso si sono
privilegiati alcuni aspetti più tipici degli stili esterni, quali la
spettacolarità ed inoltre si è andata sempre più esasperando la difficoltà
delle tecniche, avendo come fine la selezione di tipo sportivo a scapito dell’
efficacia marziale. Ovviamente questa è un’analisi troppo breve per esaurire e
spiegare un fenomeno tanto vasto quanto quelle delle arti marziali cinesi e per
poter descrivere quanto accade oggi in Cina. Quello che mi preme sottolineare,
tornando al problema originale, è che il taijiquan che viene insegnato oggi, in
Italia come in Cina, non sempre fa necessariamente bene alla salute, ma
talvolta può addirittura creare problemi, ( il male alle ginocchia può essere
un esempio); questo in particolare per chi incomincia da zero, senza una
adeguata preparazione fisica che il taijiquan da solo non sempre è in grado di
fornire. Va detto, per inciso, che i Cinesi partono da un livello di base
di preparazione fisica che è inimmaginabile da noi, e che certi movimenti che a
noi possono apparire esasperati a loro riescono con facilità in seguito ad un
lavoro sul fisico che incomincia fin da piccoli e continua poi per tutta la vita.
Se si osservano i campioni cinesi del taijiquan moderno ( o codificato ), si
possono notare delle posizioni di ginocchia molto esasperate, in apparente
valgismo. In realtà “loro” non vanno in valgismo, “noi” facendo gli stessi
movimenti ci andiamo e così ci facciamo male alle ginocchia.
Altro punto che prenderei in considerazione è l’estrema individualità delle
situazioni concrete, reali. Nella medicina moderna occidentale esistono
patologie specifiche, determinate, verso cui si praticano, quando si è in grado
di farlo, interventi o terapie adeguate. Nelle medicine tradizionali, come
quella cinese, non esiste la malattia od il problema in astratto, ma delle
situazioni individuali, verso cui è necessario intervenire in maniera
specifica. Passando al nostro caso il “male alle ginocchia” può in realtà
essere determinato da cause molto diverse. La prima indagine che farei, ad
esempio in questo caso, è:
Il problema è precedente alla pratica del taijiquan e questo lo ha fatto uscire fuori ( in tal caso l’effetto taijiquan è positivo );
oppure non
esisteva un problema precedente e la pratica del taijiquan ha provocato un
danno, per eventuali ragioni da determinare nel singolo caso ( in questo caso
l’effetto taijiquan è negativo ). L’esame potrebbe poi continuare ancora
a lungo, ma per il momento mi fermo qui.
Concluderei solo con un accenno a quanto detto all’inizio sugli stili
“tradizionali interni”. Ho praticato per alcuni anni col Maestro Mantak Chia e
non ho mai sentito allora di problemi fisici in generale da parte di nessun
allievo ed in particolare alle ginocchia con il suo taijiquan. Ultimamente ho
abbandonato la pratica e l’insegnamento del taijiquan e seguo solo
l’insegnamento del Maestro Liu Jing Ru (baguazhang, xingyiquan e liuhe
tanglangquan). Questo stili non sono per niente facili e solo dopo parecchio
tempo si riesce a rilassarsi veramente e a controllare soprattutto le spalle;
ma anche in questo caso, nonostante nel baguazhang si eserciti a lungo la
caratteristica camminata, molto impegnativa, normalmente non si verificano
problemi alle ginocchia.